Ma noi, giovani di oggi, tra i 30 e i 45 anni la prenderemo mai la pensione?
Gli umori sono tutti negativi. Speranze zero.
In realtà però, bisognerebbe rifletterci su e fare qualche calcolo, soprattutto adesso che Boeri, il presidente dell’Inps, si batte per una riforma sostanziale del piano previdenziale consentendo una maggiore flessibilità a chi vorrebbe andar prima in pensione.
Vista la lentezza governativa e burocratica, se non dovesse cambiar niente, almeno per il momento, che tipo di pensione prenderemmo? E soprattutto quando?
Dovremo scegliere tra pensione di vecchiaia o di anzianità?
Allora, per avere la pensione di vecchiaia dobbiamo raggiungere 20 di contributi e una certa età, ovvero nel 2016 sarà 65 anni e 7 mesi per i lavoratori dipendenti e 66 anni e 1 mese per quelli autonomi.
Invece, per ottenere la pensione di anzianità occorreranno 41 anni e 10 mesi di contributi.
Ma questo non durerà tanto a lungo, poichè è stato deciso che dal 2019 l’età pensionabile verrà aggiornata ogni due anni in base alle aspettative della vita media.
Per quanto riguarda le donne, il Governo ha prorogato la cosiddetta «Opzione donna» : le lavoratrici possono andare in pensione a 57 anni con 35 anni di contributi, prendendo un po’ meno. Per adesso.
Quanto ci verrà corrisposto? In base a calcoli approssimativi ne viene fuori che un dipendente privato che guadagni 1500 euro netti mensili a cui gli siano stati versati 41 anni di contributi andrà in pensione con più o meno la stessa cifra. Speriamo bene!