Termina il 2015 con un quadro negativo per le Borse internazionali, perfino per Piazza Affari che per tutto l’anno si era ben difesa con un indice Ftse Mib in vetta alla classifica tra i più produttivi fino a pochi giorni fa con un valore raggiunto Pil sul 35 %.
I nuovi titoli quotati nei mesi scorsi avevano fatto mirabile exploit conquistando ben 5.7 miliardi di euro: regina Ipo, non solo dell’ultimo anno ma addirittura dell’ultimo decennio, e’ stata Poste Italiane che ha fruttato qualcosa come 3 miliardi di euro. Nell’ultima giornata 2015, invece, si è assistito ad una generale defaillance correlata dall’esito nefasto di fine anno a Wall Street e nelle Borse d’Europa, anch’esse in perdita a causa delle gravi problematiche con i principali istituti bancari e il mercato automobili, oltre al calo del costo petrolio insieme a tutti i titoli analoghi e ad esso connessi: indice negativo, infatti, per Eni con il – 1.5 %.
A perdere sono stati, quindi, anche titoli bancari di rilievo come Banca Popolare di Milano con il – 0.43 % , Intesa San Paolo con il – 1.1 % , Unicredit con – 0.96 % e Monte dei Paschi con il – 1.12 %. L’indice Ftse Mib di fatto sigla in calce l’anno appena trascorso con il – 1.12% per 21.418 punti e con un Ftse All Share sul – 0.93% per 23.235. A New York, come gia’ accennato, Dow Jones e Nasdaq in perdita a – 1.02 % e a -1.15 % , rispettivamente a 17.425 punti e a 5.007. Infine, sul fronte europeo si è delineato un quadro altrettanto poco incoraggiante: – 0.86 % a Parigi e il – 0.5 % a Londra con 4.637 punti e 6.242 punti.
Ma e’ stato anche un altro l’elemento che ha profondamente influenzato questa virale chiusura in perdita in tutte le Borse della realta’ economica occidentale: Christine Lagarde, nuovo direttore dell’Fmi – Fondo Monetario Internazionale dopo Dominique Strauss Kahn, ha sentenziato che il 2016 non vedra’ un gran rilancio economico (giusto per usare un’ espressione eufemistica), e di preparsi a scottanti delusioni. Un clima di pessimismo e di timore che ha pesato come un macigno ma che andra’ comunque comprovato nel corso del 2016.