Affittacamere: quali requisiti occorrono? Tasse e altre info utili

Trovare un posto di lavoro non è una cosa semplice, così chi possiede un immobile potrebbe decidere di sfruttare la sua proprietà per cercare di ottenerne un reddito, magari aprendo un’attività di affittacamere. Ma cosa prevede la leghe in merito? Quali requisiti occorrono, quali tasse si devono pagare? Cerchiamo di dare una risposta a queste domande e di scoprire altre informazioni utili.

Quali requisiti occorrono e che adempimenti ci sono per un affittacamere?

Prima di tutto bisogna avere bene in mente cosa si intende con il termine affittacamere. Stiamo parlando di una struttura che è composta da un massimo di sei camere disposte in non più di due appartamenti dello stesso stabile in cui si dà a possibilità di pernottare, offrendo eventualmente ulteriori servizi complementari. È necessario ricordare che ogni camera deve avere un ingresso autonomo e l’appartamento deve essere ammobiliato. Nel corso degli ultimi anni sempre più persona hanno preferito soggiornare presso un affittacamere piuttosto che presso un albergo: i motivi di questo successo possono essere diversi, a partire da quello economico (l’hotel può costare molto di più, soprattutto se ci si sposta con tutta la famiglia).

L’idea di aprire un affittacamere può stuzzicare la fantasia di diverse persone, ma per aprire un’attività di questo tipo a livello professionale è necessario avere dei requisiti e seguire un preciso iter burocratico. Per svolgere questa attività in modo continuativo (quindi non occasionale) bisogna:

  • aprire una partita IVA – si tratta di una vera e propria attività imprenditoriale, quindi entro 30 grioni dal suo avvio bisogna aprire la partita IVA; il corrispondente codice ATECO è 55.23.5 (affittacamere per brevi soggiorni, case ed appartamenti per vacanze, residence e bed & breakfast). Biosnga inoltre registrarsi al Registro delle Imprese e procedere con le classiche comunicazioni;
  • consegnare la SCIA – la Segnalazione Certificata di Inizio Attività va consegnata al Comune, quindi bisogna rivolgersi allo sportello SUAP per firnire la documentazione richiesta: documento di identità e codice fiscale del titolare dell’attività, ubicazione della struttura, numero e distribuzione dei posti letto, informazioni sui servizi igienici, servizi complementari eventualmente offerti ai clienti, periodo durante il quale si intende svolgere l’attività di affittacamere.
  • Comunicazione dei dati degli ospiti alle autorità – come accade per le altre attività ricettive, il titolare di un affittacamere deve comunicare alle autorità di pubblica sicurezza i dati dei suoi ospiti; bisogni quindi iscriversi al portale del Servizio Alloggiati della Polizia (selezionando la questura territorialmente competente e scaricando la modulistica necessaria).

Nel caso in cui si intenda svolere l’attività di affittacamere in modo non professionale è necessario che ci siano due requisiti:

  • l’attività deve essere svolta in modo occasionale, non continuativo;
  • l’attività deve essere svolta nello stesso immobile in cui risiede il titolare dell’attività stessa.

In questo caso gli adempimenti sono molto ridotti: il titolare di fatto deve limitarsi a presentare la SCIA al comune di competenza prima di dare il via alla sua attività.

Info utili su leggi e possibili guadagni

Esiste una legge nazionale che disciplina gli affittacamere, ma per quanto riguarda i requisiti minimi e le regolamentazioni il tutto viene delegato alle Regioni, sono questi locali a decidere in modo autonomo il numero massimo di camere affittabili (che comunque non può essere superiore a 6), gli eventuali requisiti che occorre avere (documentazioni, richieste e così via), standard minimi da garantire (in termini di forniture, pulizia, etc) e disposizioni relative alle questioni amministrative.

Ovviamente una delle domande che si pone chi è interessato ad aprire un affittacamere è: ma con questa attività quanto si guadagna? Impossibile dare una risposta netta: sono davvero tante le variabili in gioco. Nei luoghi con flussi turistici più ampi la platea dei possibili clienti è senza dubbio più alta, ma è più alta anche la concorrenza, poi vanno valutate anche la capacità di promuovere la propria attività, la qualità dei servizi che si è disposti ad offrire ai clienti e la strategia di prezzo ce si intende adottare.