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Soprintendenze beni culturali: chi se ne occupa? Che qualifiche deve avere?

In Italia, come ben sappiamo, abbiamo una ricchezza senza paragoni quando si parla di patrimonio culturale. La storia culturale e artistica del nostro Paese è infatti una delle più ricche al mondo, anche se spesso non è valorizzata quanto dovrebbe. Gli enti preposti alla conservazione di questa incredibile ricchezza non sono solo Comuni e musei, ma, soprattutto, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, presente su tutto il territorio nazionale.

Vediamo nello specifico di cosa si occupa la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio e quali di qualifiche bisogna essere in possesso per diventare sovrintendente nelle varie soprintendenze beni culturali.

Che cos’è la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio

La Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio svolge un ruolo di tutela, conservazione e valorizzazione dei beni immobili di interesse storico e artistico sul territorio nazionale che siano stati realizzati da più di settanta anni. Questi beni immobili possono essere sia di proprietà degli enti pubblici che di istituti legalmente riconosciuti che, in alcuni particolari casi, di privati. Tra i vari compiti della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio, stando al Decreto Legislativo 42/2004 (Codice dei Beni culturali e del Paesaggio), che ne regola l’attività, troviamo:

  • l’individuazione dei beni immobili di interesse culturale presenti sul territorio nazionale, la loro catalogazione e l’attività di controllo (ispettiva) anche per quanto riguarda eventuali interventi di edilizia. Questo anche al fine di valutare la compatibilità tra tutela dei beni, impatto ambientale e posizioni dei privati e degli enti pubblici.
  • al fine della tutela dei beni immobili di interesse culturale, la Soprintendenza può adottare misure cautelari di inibizione o sospensione di interventi. Altresì, può stabilire e imporre interventi di tipo conservativo sui medesimi.
  • la programmazione, progettazione e la gestione dell’istruttoria per i contributi sulle spese sostenute per la tutela diretta e per gli interventi conservativi e restauro su beni culturali

Rientrano tra i compiti della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio anche la concessione in uso di beni culturali (anche, per esempio, per le riprese cinematografiche) e la stipula di accordi per la valorizzazione e la gestione dei beni anche attraverso iniziative dedicate.

Come diventare sovrintendente ai beni culturali

Trattandosi di enti di pubblico e statale, l’unico modo per poter accedere al mondo della soprintendenza dei beni culturali è quello di tenere sotto controllo i vari bandi di concorso. Le professioni richieste all’interno dei bandi di concorso per l’assunzione presso il Ministero dei Beni Culturali possono essere diverse, e cambiano a seconda delle esigenze.

Possono essere presenti dei posti vacanti come archeologo, antropologo, architetto, archivista, ma anche restauratore, storico dell’arte e così via. Non mancano, poi, alcune specializzazioni che possono tornare utili in determinati e specifici contesti.

Generalmente il bando prevede diverse prove, a partire dalla cosiddetta prova preselettiva, mirata alla verifica delle conoscenze di base del candidato. Successivamente, si passa alla prova scritta, che si divide in due fasi: nella prima si mettono alla prova le conoscenze in specifici ambiti disciplinari relativi all’oggetto del bando, comprensive anche di lingue straniere (inglese) e delle conoscenze informatiche di base. Nella seconda, invece, si prendono in esame le conoscenze pratiche sempre in relazione all’oggetto del bando. Infine, a parità di risultati, si valutano i titoli di studio e si passa alla prova orale riservata.

In ogni caso, per partecipare ai bandi per le soprintendenze beni culturali è necessario essere maggiorenni e cittadini italiani, di un altro Stato membro dell’Unione Europea o secondo quanto previsto dall’articolo 38 del decreto legislativo n.165 del 2001. Per quanto riguarda i titoli di studio, è imprescindibile il diploma di scuola superiore e la laurea (o titoli equipollenti, anche esteri). Quest’ultima varia in base all’oggetto della bando, e dev’essere in linea con il profilo richiesto.

Per essere sempre informati sui bandi disponibili per le soprintendenze beni culturali vi consigliamo di tenere d’occhio il sito del Ministero della Cultura alla voce “Bandi di Concorso”.