Il settore farmaceutico è senz’altro uno dei comparti più interessanti su cui investire, considerando che si tratta di un’industria che vale oltre mille miliardi e continua a crescere ogni anno. Tra le migliori azioni farmaceutiche su cui investire oggi ci sono grandi colossi e aziende giovani in crescita, con alcuni titoli particolarmente interessanti da monitorare con attenzione.
La pandemia, d’altronde, ha attirato l’attenzione sui giganti farmaceutici, un settore con ampi margini di crescita anche per il progressivo aumento dell’età media della popolazione globale. Ecco quali sono i migliori titoli farmaceutici per il 2023 da analizzare, per investire a breve e lungo termine.
Pfizer
Le azioni Pfizer sono scambiate a un valore interessante e sono cresciute di oltre il 10% negli ultimi 6 mesi. L’azienda vanta un business solido, un’ottima situazione finanziaria e importanti prospettive di crescita nell’ambito dei vaccini mRNA, che secondo la società americana hanno un potenziale commerciale fino a 15 miliardi entro il 2030.
In passato uno dei prodotti di punta è stato il Viagra, in grado di generare ricavi per 28 miliardi in 17 anni. Oggi il settore dei rimedi contro l’impotenza è marginale, a causa dell’aumento della concorrenza e della preferenza dei consumatori per prodotti naturali alternativi, come la pomata e gel Virgostill per migliorare l’erezione maschile in modo non invasivo.
Un prodotto di successo di Pfizer è il vaccino contro il Covid-19, dal quale l’azienda si attende 32 miliardi di dollari nel 2022, mentre prevede 22 miliardi di dollari di ricavi dalla pillola per la cura del SARS-CoV-2. Nel 2021 il gruppo americano ha realizzato 81,2 miliardi di ricavi, con un profitto di 3,9 miliardi in netta crescita rispetto ai 1,6 miliardi del 2020.
Il vaccino di Pfizer contro il Covid-19 ha una posizione dominante sul mercato, considerando che negli Stati Uniti vale il 70% del settore e in Europa arriva all’80%. Questo vantaggio competitivo dovrebbe garantire all’azienda statunitense importanti vantaggi a breve termine, mentre nel lungo termine sarà necessario valutare con attenzione le prospettive di sviluppo dei nuovi farmaci a mRNA.
AbbVie
Un altro titolo farmaceutico interessante è AbbVie, una società multinazionale statunitense nata nel 2013 come spin-off degli Abbott Laboratories, storica azienda farmaceutica fondata nel 1888 a Chicago. AbbVie ha una capitalizzazione di mercato di 240,2 miliardi, opera in 170 Paesi del mondo e ha più di 28 mila dipendenti.
Le azioni AbbVie sono scambiate a 160 dollari per azione (dicembre 2022), con una performance a 12 mesi di +18,51% e una crescita del titolo del 63,40% negli ultimi 5 anni. Nel 2021 AbbVie ha avuto un fatturato di oltre 56 miliardi, con un risultato operativo di 17,9 miliardi e un utile di 12,9 miliardi.
Uno dei prodotti di punta di AbbVie è stato Humira, un farmaco biologico usato per la riduzione del dolore in alcune malattie artritiche. Dopo la scadenza del brevetto in Europa le vendite sono crollate, ma l’azienda vanta un ricco portafoglio di prodotti farmaceutici, tra cui l’antinfiammatorio Rinvoq e il medicinale usato nei trattamenti dei tumori del sangue Venclexta.
Moderna
Uno dei migliori titoli farmaceutici per il 2023 è Moderna, l’azienda americana pioniera nel campo delle tecnologie mRNA. La società ha realizzato uno dei vaccini contro il Covid-19, lo Spikevax (mRNA-1273), che ha permesso alla compagnia di fatturare oltre 18 miliardi nel 2021 e ad aprile 2022 ha visto l’apertura di un contenzioso legale con Pfizer.
Le azioni Moderna sono salite di oltre il 16% nel 2022, con una performance positiva anche a breve termine grazie a un aumento di oltre il 5% nell’ultimo mese. L’azienda ha una capitalizzazione di mercato di oltre 47 miliardi, è quotata al Nasdaq, la borsa americana dei titoli tecnologici, e inserita all’interno dell’indice Russel 1000.
Al momento Moderna non è un’azienda che rilascia dividendi, quindi l’investimento sul titolo è legato esclusivamente alle sue prestazioni di mercato. Le azioni di Moderna sembrano essere sopravvalutate, soprattutto per via del vaccino a mRNA contro il Covid-19, un potenziale effetto Tesla che andrà validato dal mercato nei prossimi anni e richiede la massima attenzione in caso di investimenti di lungo termine sul titolo.