L’amministratore delegato di Banca Prossima (facente parte del Gruppo Intesa Sanpaolo) Marco Morganti ha recentemente firmato un’intesa con il Banco Estado del Chile, la Corporazione di sostegno alla produzione e la commissione economica per l’America Latina. Questo accordo trasversale è uno dei tanti punti di arrivo, voluti in primis dallo stesso governo italiano, per sviluppare l’economia sociale cilena e trasferire le relative competenze al fine di instaurare un modello operativo simile a quello proposto, da diverso tempo, da Banca Prossima. Un impegno ad ampio raggio per cercare di diversificare le meccaniche economico-finanziarie del territorio sudamericano virando su una tipologia di tipo partecipativo.
L’occasione in sé è un’ottima opportunità per internazionalizzare le principali no-profit italiane. Inoltre, l’accorso in questione dà a Banca Prossima la possibilità di mettere a punto un tavolo di lavoro con tre prestigiosi enti in possesso di un portafoglio clienti, e di una relativa copertura geografica, a dir poco esorbitanti. Il discorso, che si articolerà attraverso un arco temporale piuttosto lungo, possiede tutti i requisiti necessari per gettare le basi di un progetto versatile, poliedrico e alla portata di chiunque lo desideri. Un obiettivo difficile, è vero, ma ben lontano dall’essere irrealizzabile.
Ad ogni modo, l’accordo con il Banco Estado Chile, la Corporazione di sostegno alla produzione e la commissione per l’America Latina è soltanto uno degli step programmati da Intesa Sanpaolo per virare con forza verso una marcata internazionalizzazione delle sue attività di riferimento. Grazie all’appoggio dell’Advisory Board, infatti, sono allo studio ulteriori tappe significative per intensificare i rapporti sociali ed economici con altri territori esteri.