Economia a 360°

Venezuela: la benzina aumenta del 6,085 %

Il presidente Nicolas Maduro ha aumentato il prezzo della benzina del 6.085 %,

passata da 0.097 a 6 bolivares, moneta venezuelana. L’indiscusso leader meno amato della storia del Paese, con il gradimento popolare in caduta libera, tenta, così, di contenere le perdite della Pdvsa, compagnia petrolifera statale che è sull’orlo della bancarotta per la pessima amministrazione economica. Per i venezuelani che possiedono i dollari un pieno a Caracas costa meno di una bottiglia di acqua minerale. Per chi, invece, ne è sprovvisto e dispone solo di bolivares, cioè la maggioranza della popolazione, fare benzina equivale ad un salasso.

Un altro duro colpo inferto ad un Paese già in estrema difficoltà, che ogni giorno deve affrontare l’iperinflazione e i saccheggi, violenze e criminalità.

Se si pensa, poi, che la sommossa del 1989, causata proprio da un ingiustificato aumento della benzina, fece oltre 300 morti, si capisce come la decisione di Maduro sia preoccupante e davvero pericolosa.

La popolazione non accetta, e mai lo farà, che proprio nel Paese in cui giacciono le maggiori  riserve petrolifere del mondo si possa pagare un prezzo della benzina così alto. Là dove il carburante potrebbe essere addirittura gratis.

Gli animi sono bollenti, si teme cosa succederà in futuro. Certo è che misure economiche del genere  causeranno sicuramente la penuria di beni e prodotti. L’inflazione è destinata a raddoppiare, le crisi energetiche e idriche, la scarsità di cibo e farmaci non faranno altro che accrescere lo stato di povertà del Venezuela.

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