Diffamazioni su Facebook: ecco cosa prevede la legge e i risarcimenti previsti

Facebook è uno dei social più usati al mondo, e ci si possono postare video, foto, pagine web, etc. Ma quali sono le pene previste per chi vi pubblica delle diffamazioni? E quando si può definire diffamazione una notizia o un post sul social? Per saperne di più si può continuare a leggere questa pagina.

Quando un post diventa diffamante

Online si sa, le persone postano di tutto ed è bene sapere quando una news o altro sono diffamanti. A livello penale, la diffamazione online è quando un atto è volto ad offendere l’onore e la reputazione di una persona, con commenti offensivi e/o notizie false, oppure la diffusione di parole offensive verso due o più persone, oppure vi è proprio la volontà di calunniare o diffamare qualcuno. Ad esempio, se qualcuno insulta un suo collega dicendo che è un “leccapiedi”, questo può anche configurarsi come diffamazione, oppure se qualcuno dice a una donna che è una mantenuta e ha sposato suo marito per soldi.

C’è chi può obbiettare sulla libertà di espressione, ma ciò non toglie che la diffamazione, per il codice italiano, è reato, e la pena può comprendere una multa che può andare da 1032 ai 2065 euro, a seconda del mezzo che si usa. Certo, se la diffamazione riguarda un corpo politico, giudiziario o amministrativo, le pene possono essere più severe. A seconda sempre dei casi, chi commette il reato di ingiuria o diffamazione può incorrere anche nella detenzione, che può durare dai sei ai trenta giorni, oppure può ricevere come penalità un lavoro di pubblica utilità, per un periodo che può andare da dieci giorni a tre mesi.

Come difendersi dalle diffamazioni online

Sono diversi i mezzi per difendersi dalle diffamazioni online. Il primo passo da fare è quello di contattare la Polizia Postale, anche tramite il modulo online, anche se ciò può richiedere tempi lunghi. E’ possibile, inoltre, trovare su Google o altri motori di ricerca i modi per rimuovere i commenti online.

Il terzo metodo, forse più caro e che si può risolvere in tempi più o meni brevi, è quello di affidarsi ad un avvocato, per ottenere un risarcimento da Facebook o qualunque altra piattaforma social, per ripagare i danni morali alla vittima. In alcuni casi, comunque, è possibile contattare proprio Facebook dall’apposita e-mail per far rimuovere i commenti.

Se si opta per la querela, è necessario indicare alle autorità competenti, la frase offensiva, la data in cui è stata postata e l’autore, con gli estremi del profilo dal quale è avvenuta la pubblicazione, ed un codice ID fornito da Facebook ad ogni utente. L’IP è, poi, indispensabile, per condannare qualcuno per querela. Una denuncia, poi, può diventare indispensabile se le diffamazioni diventano delle vere e proprie molestie, anche se è possibile bloccare i messaggi proprio da Facebook.