Gli ETF, acronimo di Exchange Traded Funds, sono degli strumenti finanziari quotati nei mercati regolamentati e oggetto di compravendita. Tra le caratteristiche principali di questi fondi comuni troviamo le commissioni, molto basse, la gestione passiva e il fatto che siano studiati in modo tale da replicare le performance degli indici di riferimento. Insieme agli ETC, o Exchange Traded Commodities, e agli ETN, ossia gli Exchange Traded Notes, fanno parte degli Exchange Traded Product.
Gli ETF toccano numerosi ambiti e vanno da quelli legati alle materie prime a quelli relativi al settore sostenibile e all’energia rinnovabile, come gli Ishares Global Clean Energy UCITS ETF, maggiormente utilizzati da chi è interessato a investimenti a lungo termine.
Quando sono nati gli ETF
Oggi scelti da numerosi investitori per il loro basso tasso di commissioni, il quale li rende perfetti anche per chi non ha un capitale particolarmente elevato da investire, gli ETF, o meglio i fondi indicizzati a gestione passiva da cui gli Exchange Traded Funds sono stati sviluppati, non ottennero un successo così immediato.
Solitamente si fa coincidere la data di nascita dei fondi indicizzato con il 1975, anno in cui John Bogle fondò Vanguard e diede vita al Vanguard Total Stock Market Index Fund; in realtà, dobbiamo andare indietro di una quindicina d’anni per trovare il primo seme del fondo indicizzato passivo, gettato da Ed Renshaw e dal suo allievo Paul Feldstein. I due pubblicarono, nel 1960, un articolo dal titolo “The Case for an Unmanaged Investment Company”, nel quale ipotizzarono la possibilità di creare dei fondi che replicassero le performance degli indici dei mercati.
È comunque Bogle, con il suo First Index Investment Trust, conosciuto anche come “La follia di Bogle” a causa dello scarso credito che i suoi avversari gli dettero in un primo momento, ad essere considerato a tutti gli effetti il padre fondatore degli ETF.
Caratteristiche degli ETF
Gli ETF hanno delle caratteristiche peculiari che li rendono investimenti adottabili anche dai piccoli investitori o per chi è alle prime armi e non vuole rischiare ingenti capitali. A differenza di altri tipi di investimento, gli Exchange Traded Funds permettono di iniziare con capitali molto contenuti, sufficienti per l’acquisto anche di una sola quota del paniere che si è scelto. Il costo della quota non è sempre uguale, ma varia in base al mercato e ai titoli scelti; in ogni caso, è possibile trovare quello adatto alle proprie tasche, anche se si dispone di una somma iniziale molto esigua.
Le quote acquisite risultano inoltre facili non solo da acquistare, ma anche da rivendere, aspetto da non sottovalutare quando si tratta di investimenti. Tutte le operazioni sono inoltre caratterizzate da un’assoluta trasparenza.
Dove effettuare le compravendita di ETF
I titoli ETF possono essere acquistati o venduti tramite qualsiasi operatore autorizzato che decida di trattare questo genere di titoli di investimento. Tra gli intermediari troviamo, oltre alle banche italiane, comunitarie o extracomunitarie, anche altri soggetti che hanno ricevuto l’autorizzazione a operare come intermediari finanziari dalla Banca d’Italia o dalla Consob. Tra questi rientrano ad esempio i broker che operano online attraverso le piattaforme dedicate.
Gli ETF sono degli investimenti sicuri?
Diciamolo subito: non esistono investimenti che possano essere definiti sicuri al 100%. Proprio per loro natura, gli investimenti subiscono le fluttuazioni del mercato, il quale può determinare l’aumento o la diminuzione del valore di un titolo.
Data la possibilità di investire capitali non troppo elevati, il rischio può essere ridotto al minimo; scegliendo gli ETF obbligazionari si potrà inoltre ridurre ancora di più il rischio in quanto si tratta di titoli che risentono meno delle oscillazioni del mercato.