Iniziative

Miss Italia esclude trans e onlyfanser

Anche quest’anno Miss Italia fa parlare di sé, ma stavolta non per la bellezza delle concorrenti o per qualche gaffe in diretta. No, stavolta il polverone si è alzato ancora prima che iniziasse ufficialmente la competizione. Miss Italia esclude trans e onlyfanser, e questa decisione ha scatenato un putiferio che ha diviso l’Italia in due. Da una parte chi dice “era ora, finalmente qualcuno che tiene duro sui valori tradizionali”, dall’altra chi urla allo scandalo e parla di discriminazione bella e buona.

Ma cosa dice davvero il regolamento?

Allora, andiamo ai fatti concreti perché ne ho sentite di tutti i colori in questi giorni. Gli organizzatori hanno messo nero su bianco le regole del gioco, e devo dire che non ci sono andati tanto per il sottile. Hanno dichiarato apertamente che vogliono mantenere quello che chiamano “lo spirito originale” del concorso, quello nato negli anni Trenta quando l’Italia era ben diversa da quella di oggi.

Ma sentiamo cosa hanno detto esattamente i vertici dell’organizzazione. Durante una conferenza stampa che, francamente, sembrava più un processo, hanno spiegato che secondo loro bisogna “preservare l’autenticità di una manifestazione storica”. Hanno anche aggiunto che il concorso ha sempre seguito certe linee guida e che non vedono perché dovrebbero cambiarle adesso. Insomma, hanno tirato dritto per la loro strada senza badare troppo alle critiche.

Il bello è che hanno anche rafforzato i controlli preliminari. Ora le ragazze che si iscrivono devono passare una specie di setaccio ancora più stretto di prima. Non basta più presentarsi belle e sorridenti: bisogna superare verifiche che, a detta di molti, sembrano quasi degli interrogatori.

Il mondo dello spettacolo si spacca in due

Qui è scoppiato il caos totale, ve lo dico subito. Ho visto personaggi famosi che di solito stanno zitti su tutto prendere posizione come se fosse una battaglia personale. Dalla parte degli organizzatori si sono schierati alcuni volti noti della televisione, gente che conosci benissimo, che hanno detto “bravi, almeno qualcuno che non si piega al politically correct”.

Dall’altra parte, invece, si è scatenato l’inferno. Influencer, attori, cantanti: tutti a gridare che siamo rimasti all’età della pietra. I social sono diventati un campo di battaglia, con discussioni che sono andate avanti per giorni e giorni. Ho visto gente litigarci sopra come se fosse una questione di vita o di morte.

Clizia De Rossi, famosa influencer italiana transgender, si è schierata contro questa decisione, sottolineando che i divieti di questo tipo possono solo rafforzare luoghi comuni e stereotipi. (Maggiori informazioni: https://www.millionaireweb.it/miss-italia-esclude-ragazze-trans-e-onlyfanser-clizia-de-rossi-non-ci-sta/)

Ma la cosa più curiosa è stata vedere le reazioni delle ex Miss Italia. Alcune sono uscite allo scoperto per dire che i tempi cambiano e che anche il concorso dovrebbe cambiare con loro. Altre, invece, hanno fatto spallucce dicendo che “ai loro tempi era così e funzionava benissimo”. Anche gli stilisti ci hanno messo il becco, perché quando c’è di mezzo la bellezza loro non possono stare zitti. Qualcuno ha parlato di “evoluzione necessaria”, altri di “perdita dei valori autentici”.

Come stanno le cose nel resto del mondo

Ora, se guardiamo in giro per il mondo, la situazione è completamente diversa. Miss Universo, per dirne una, ha aperto le porte a tutti già da un pezzo. Lì puoi partecipare anche se sei sposata, anche se hai figli, e da qualche anno anche se sei nata uomo ma ti senti donna. Insomma, hanno buttato giù quasi tutti i muri.

Miss Italia esclude trans e onlyfanser proprio mentre tutti gli altri concorsi internazionali stanno andando nella direzione opposta. È come se stessimo nuotando controcorrente in un fiume in piena. Non dico se sia giusto o sbagliato, dico solo che siamo praticamente gli unici a tenere questa linea così rigida.

I giornali e la televisione ci sguazzano

Ovviamente i media ci hanno fatto un grande affare sopra. Giornali, televisioni, siti internet: tutti hanno dedicato paginate intere alla questione. Ho visto programmi televisivi dove hanno fatto venire sociologi, psicologi e esperti di comunicazione per analizzare la faccenda da tutti i punti di vista possibili.

I talk show se la sono proprio goduta. Hanno invitato gente di tutti i tipi a discutere, e devo dire che qualche volta è stato anche interessante sentire opinioni diverse. Altre volte, invece, è stata solo una gran confusione con tutti che parlavano sopra gli altri senza concludere nulla.

Ma la domanda che tutti si fanno è: alla fine questo casino porterà più gente a guardare Miss Italia in televisione oppure no? Gli esperti sono divisi. C’è chi dice che la curiosità attirerà spettatori, e chi invece pensa che tutta questa polemica allontanerà i giovani. I dati degli ultimi anni non erano granché incoraggianti, soprattutto tra i ragazzi sotto i 35 anni che ormai guardano più Netflix che la televisione normale.

Cosa succederà nei prossimi anni

Secondo me, gli organizzatori si troveranno sempre più in difficoltà. L’Italia sta cambiando, che gli piaccia o no, e le nuove generazioni hanno idee diverse da quelle di chi ha cresciuto Miss Italia. I ragazzi di oggi sono abituati alla diversità, all’inclusione, a vedere il mondo con occhi diversi.

Non sarà facile tenere duro su posizioni così rigide quando sponsor e televisioni inizieranno a fare pressioni per cambiare rotta. Alcuni analisti del settore televisivo hanno già detto che il concorso rischia di diventare irrilevante se non si adegua ai tempi. Altri, invece, pensano che proprio questa “resistenza” potrebbe diventare il suo punto di forza, attirando un pubblico nostalgico dei “bei tempi che furono”.

Tirando le somme

Miss Italia esclude trans e onlyfanser, e questo è un dato di fatto che continuerà a far discutere per molto tempo ancora. Al di là di quello che ognuno di noi può pensare su questa decisione, una cosa è certa: il concorso ha scelto la sua strada e sembra determinato a percorrerla fino in fondo.

Vedremo se questa strategia pagherà o se, invece, porterà Miss Italia sempre più ai margini dell’interesse pubblico. Una cosa è sicura: dopo ottant’anni di storia, il concorso si trova davanti a un bivio che potrebbe determinare il suo futuro per i decenni a venire.