Sono già passati tredici anni da quando, il 1° gennaio 2002, si diede il via alla circolazione monetaria dell’euro, tra i dodici Paesi dell’Unione Europea che per primi avevano aderito all’iniziativa.
Da allora, diverse ed ancor più complicate vicissitudini hanno segnato il destino della moneta unica, colpevole, per molti, del declino economico delle famiglie europee, ed in particolar modo italiane. Difatti, le stesse hanno più volte denunciato incresciosi aumenti nei costi dei servizi, come dei beni primari.
Un altro grave problema ha riguardato poi la perdurante attività di falsificazione di monete e banconote, ad opera di criminali residenti sull’intero suolo dell’UE. Per ovviare a ciò, nel corso degli anni, analisti e banchieri hanno optato per la pubblicazione e successiva diffusione di nuove banconote, che andassero, col tempo, a sostituire quelle già esistenti.
È questo il caso dei cinque e dei dieci euro (emessi rispettivamente nel 2013 e nel 2014), per i quali ne è stata modificata la dimensione, il colore e la sicurezza, a prova di contraffazione. Ebbene, dal 25 novembre dell’anno corrente, anche i biglietti da 20 subiranno la stessa sorte. Questi ultimi in particolare, come sottolineato dal Governatore della Banca Centrale Europea Mario Draghi, possederanno un’ulteriore caratteristica che li renderà, a suo dire, incopiabili. Guardando la banconota in controluce, sarà infatti possibile notare una finestra fluorescente ove è altresì raffigurato il volto della mitologica Europa.
Ad introdurre l’utile innovazione è l’Eurosistema, il quale ha già annunciato per i futuri anni, l’emissione delle banconote da 50, 100, 200 e 500 euro.