Settimana nera, quella fatta registrare dai più importanti mercati azionari dell’Eurozona, a seguito dell’annuncio del Presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, sul prolungamento della durata del “Quantitive Easing”. Si tratta di una misura di politica monetaria che generalmente produce degli effetti corroboranti nelle Borse, ma in questo caso ha avuto una conseguenza opposta, per via di alcuni dettagli inaspettati che hanno raffreddato l’entusiasmo degli investitori. L’importo mensile degli acquisti da parte della BCE non ha infatti subito l’incremento previsto, fattore che ha determinato l’andamento negativo dei listini di molte delle Borse europee. Il 3 dicembre, dopo l’annuncio diffuso da Draghi e riportato da ForexDeer, Milano ha farro registrare un passivo pari al 2,47%. Francoforte si è comportata ancora peggio, con il DAX che ha segnalato un ribasso del 3,58%. Anche i paesi che non aderiscono all’euro hanno mostrato forti difficoltà, come il FTS 100 della Borsa di Londra, in discesa del 2,27%. Il ribasso generale nel vecchio continente è ben riassunto dai valori dell’indice Eurostoxx 50, che ha perso il 3,61% il giorno della comunicazione della BCE è ben il 4,53% nel corso dell’ultima settimana.
Così come spesso accade quando i mercati europei subiscono una fase negativa, l’euro si è rafforzato sul dollaro: del 2,85% il suo aumento di valore nella giornata in questione. Si tratta tuttavia di un rialzo temporaneo dovuto agli ultimi sviluppi da Francoforte, in quanto nel mese di novembre la moneta unica ha perso più del 4% sulla valuta americana, in continuo e graduale rafforzamento nei confronti delle più importanti divise europee. Alcuni analisti parlano addirittura di una possibile parità nei confronti dell’euro, che potrebbe essere raggiunta all’indomani del tanto atteso annuncio di un intervento sulla politica monetaria statunitense da parte della Fed. Se le comunicazioni della signora Yellen, Presidente della Banca Centrale negli USA, dovessero conformarsi alle aspettative degli investitori, le conseguenze nei mercati mondiali sarebbero subito evidenti.
Chi opera nel Forex, soprattutto con le major che includono euro e dollaro USA, dovrà quindi tenere sott’occhio il calendario economico e gli annunci finanziari dagli Stati Uniti, in modo tale da reagire prontamente operando nei mercati valutari con posizioni lunghe o corte a seconda dello scenario che andrà sviluppandosi nei prossimi giorni.