Azioni Google 2020: stato di salute dell’azienda

Dopo gli ultimi turbolenti mesi, alcune aziende sembrano pian piano risalire la china, anche se le prospettive rimangono difficili da prevedere e gli investitori dovranno ingegnarsi non poco per uscire indenni da questo momento di incertezza.

Tra gli osservati speciali vi è il Google: il motore di ricerca più famoso al mondo ha sicuramente subito le problematiche geopolitiche, vedi coronavirus e tensioni Cino-Statunitensi, nel mese di febbraio, ma oggi sembra avviato sulla giusta strada, anche se i nodi da sciogliere rimangono ancora molti.

Per gli investitori sarà fondamentale capire come comprare ed investire in azioni Alphabet INC nonostante lo scetticismo che continua ad aleggiare sui mercati finanziari.

La domanda principale è la seguente: meglio utilizzare investimenti canonici o affidarsi all’emergente trading online? La questione non è semplice e l’argomento merita il giusto approfondimento.

Una delle analisi più complete, in tal senso, è presente sul noto sito di approfondimento finanziario tradingcenter.it, tra i migliori siti italiani del settore.

Fatte queste utili premesse, tentiamo di capire in che modo investire in azioni Google in questo turbolento 2020.

Azioni Google 2020: cosa prevedono gli investimenti canonici

Google è di certo una delle aziende con le migliori prospettive future tra quelli presenti in borsa: per questo strategie applicate sui lunghi periodi sembrano poter essere considerate una buona scelta.

Gli investimenti canonici offrono buone possibilità per l’applicazione di simili strategie, tuttavia non va mai dimenticato che il mercato è sempre in parte imprevedibile, con sconvolgimenti improvvisi sempre dietro l’angolo.

Gli investimenti canonici sono una buona idea quando il mercato è con il vento in poppa, ma non riescono ad essere abbastanza flessibili quando, come oggi, le borse mondiali tendono a soffrire determinate dinamiche, geopolitiche o finanziarie che siano.

Questa modalità di investimento, inoltre, presenta un vantaggio che, però, in questa situazione è inapplicabile, e cioè la spartizione dei dividendi.

Investendo in maniera canonica si diventa, in linea di massima, azionisti di quella determinata società e, in questo modo, si può accedere alla spartizione dei dividendi.

Questi sono una buona fonte di profitto per molti investitori, tuttavia non sono sempre previsti dalle società quotate in borsa.

Tra chi non rilascia dividendi, abbiamo appunto Google, che preferisce utilizzare gli utili trimestrali per investire nel miglioramento delle tecnologie di cui dispone.

Per le società del settore finanziario è di fondamentale importanza rimanere sempre al passo con i tempi, poiché la tecnologia cambia in fretta e nessuno può permettersi di perdere terreno nei confronti dei concorrenti, cosi ne Google ne Amazon, tra le varie, prevedono questa possibilità.

Detto degli investimenti canonici, vediamo l’altro principale modo per investire in azioni Google presente oggi: il trading online.

Azioni Google: i vantaggi del trading online

Un ‘alternativa agli investimenti canonici può essere rappresentata dal trading online, settore da anni in crescita, ma che ha visto un’impennata considerevole di nuovi utenti proprio nell’ultimo periodo, per motivazioni che saranno chiare a breve.

Nel trading online è possibile, infatti, investire in CFD (contratti per differenza), un particolare strumento finanziario grazie al quale è possibile investire anche al ribasso.

È chiaro come uno strumento simile, già molto utile di per sé, possa risultare di incredibile utilità proprio quando le cose si fanno negative.

I mercati oggi non sono certo in salute e poter contare su un simile strumento è un gran vantaggio per gli investitori, che potranno meglio attutire possibili criticità.

L’unico problema è che, attraverso i CFD, non sarà possibile accedere alla spartizione dei dividendi.

Tuttavia abbiamo visto come questo sia un problema solo per certe situazioni: Google non ha mai rilasciato dividendi e difficilmente inizierà a farlo oggi, motivo per cui i contratti per differenza, appunto CFD, rimangono pienamente applicabili.