Lavorare in Norvegia: come fare? Conviene trasferirsi? La guida completa

Sono sempre di più gli italiani che decidono di spostarsi verso il nord dell’Europa per trasferirsi e lavorare in Norvegia. Sono molti gli aspetti positivi che un cambiamento può portare, ma per capre se conviene davvero trasferirsi è necessario prendere in considerazione diversi fattori, In questa guida completa vedremo cosa deve fare chi vuole trasferirsi in Norvegia e quali sono i pro ed i contro di questa scelta.

Trasferirsi in Norvegia conviene? Pro e contro

Qualcuno potrebbe sorprendersi del fatto che la Norvegia rientri nell’elenco dei Paesi più gettonati tra i cosiddetti expat. Questo succede perché la prima cosa che viene in mente forse è la rigidità del clima. In realtà la Norvegia può vantare un’economia forte, un ottimo sistema di welfare ed un mondo di lavoro che offre tante opportunità. Se uno decide di partire ed andare a lavorare in Norvegia deve quindi considerare quelli che sono gli svantaggi e i vantaggi di una scelta di questo tipo.

Gli svantaggi:

  • il clima; gli inverni sono davvero freddi e le estati non sono mai particolarmente calde. Per una persona abituata al clima mediterraneo queste condizioni potrebbero essere un vero e proprio shock;
  • la lingua; anche se da queste parti l’inglese è conosciuto e parlato dalla maggior parte delle persone, la lingua ufficiale rimane il norvegese: diventa quindi importante studiarla ed impararla (anche se non è proprio semplice) per integrarsi nel modo migliore sia nell’ambito lavorativo che nella vita di tutti i giorni;
  • il costo della vita; è inutile negarlo, la Norvegia è cara;
  • lo stile di vita; la Norvegia potrebbe essere il posto ideale per chi ama starsene per i fatti suoi , ma chi invece ama la movida dovrà adattarsi ad una routine decisamente diversa.

I vantaggi:

  • la qualità della vita; qui vengono raggiunti dei livelli altissimi; le tasse sono elevate, ma i servizi offerti sono più che adeguati;
  • l’istruzione è “offerta” dallo Stato con prestiti che diventano contributi a fondo perduto se vengono completati gli studi; anche gli stranieri possono beneficiarne se hanno pagato le tasse per almeno un anno;
  • il sistema sanitario rientra tra i migliori del mondo;
  • gli stipendi sono adeguati al costo della vita (quindi sono elevati anche loro) e non c’è molta disparità di reddito tra i lavoratori;
  • i diritti dei lavoratori; visto che si parla di chi vuole trasferirsi per lavorare in Norvegia è importante rimarcare il fatto che chi riesce a trovare lavoro potrà godere appieno dei suoi diritti e delle sue tutele.

Come fare per lavorare in Norvegia: la guida

La Norvegia non fa parte dell’Unione Europea: questa cosa potrebbe spaventare chi vuole andare a vivere da quelle parti, ma niente panico! Lo Stato ha siglato gli accordi di Schengen quindi i cittadini europei non devono richiedere permessi speciali. Però ci sono delle regole ferree da rispettare. Innanzi tutto chi si trasferisce in Norvegia ha sei mesi di tempo per trovare un lavoro, altrimenti dovrà andarsene; entro i primi tre mesi di permanenza bisogna segnalare la propria presenza come persona che è alla ricerca di un lavoro: bisogna dunque registrarsi al sito dell’immigrazione e all’ufficio di polizia della zona in cui si risiede. Una volta che si riesce a trovare un’occupazione ci si dovrà rivolgere al registro nazionale per ricevere il codice fiscale norvegese, necessario per aprire un conto corrente.

La cosa migliore da fare sarebbe quella di arrivare in Norvegia con la certezza di avere già trovato un lavoro: internet può essere la migliore risorsa per trovare le giuste opportunità (anche il sito Eures va tenuto sempre sotto controllo). In alternativa, i giovani che vogliono fare un esperienza potrebbero partecipare ad un programma di scambio lavoro: questi trasferimenti hanno una durata abbastanza breve (uno o due mesi), ma consentono di rendersi conto delle reali opportunità offerte dal Paese. Chi invece si trasferisce per lavorare in Norvegia senza avere ancora un’occupazione potrà affidarsi agli arbeidsformidling, ovvero gli uffici di collocamento, oppure leggere le inserzioni pubblicate sui giornali. Ricordiamo però che da queste parti la meritocrazie esiste: per riuscire a trovare lavoro è importantissimo parlare la lingua locale e soprattutto essere qualificati.