Primo insediamento in agricoltura 2016: a chi era indirizzato? Che contributi prevedeva?

Nel corso degli ultimi anni l’ente ISMEA (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare), ha messo in atto diverse azioni per favorire la crescita dell’agricoltura nel nostro paese. Tra queste misure rientrava anche un bando, poi prorogato per gli anni successivi, finalizzato alla introduzione di un contributo finanziario con lo scopo di facilitare il primo ingresso dei giovani nel mercato agricolo. L’iniziativa è infatti conosciuta come “primo insediamento in agricoltura” o “agevolazioni per l’insediamento di giovani in agricoltura“. Dal momento che i bandi di partecipazione sono stati rinnovati anche per l’anno 2021, vediamo nel dettaglio cosa prevedeva il primo, ovvero quello emesso nel 2016.

Primo insediamento in agricoltura 2016: a chi era destinato

Il primo bando ISMEA relativo al primo ingresso dei più giovani nel mondo dell’agricoltura si rivolgeva a tutte le persone tra i 18 e 40 anni di età. Per loro, l’ingresso in aziende agricole in qualità di capo azienda era agevolato grazie a incentivi messi a disposizione dall’ISMEA (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare) attraverso i quali dare sostegno alle operazioni fondiarie con l’erogazione di un contributo in conto interessi.

Attraverso questi contributi era infatti possibile accedere a dei mutui che presentavano dei tassi agevolati. La condizione, oltre quella relativa all’età dei partecipanti al bando, era la finalizzazione all’acquisto di aziende agricole e, quindi, il primo insediamento in agricoltura dei giovani.

Come funzionava il bando per il primo insediamento in agricoltura 2016

All’interno del bando sono stati stabiliti diversi lotti, la cui differenziazione si basa sulla loro posizione geografica. Rientravano infatti nel primo lotto (Lotto 1) le regioni del nord e del centro Italia, ovvero Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Piemonte, Trentino Alto Adige, Valle d’Aosta, Veneto, Lazio, Marche, Toscana e Umbria. Per questo lotto era previsto un fondo di finanziamento di 30 milioni di euro.

Per quanto riguardava invece il secondo lotto (Lotto 2), questo comprendeva le regioni del Sud Italia, e cioè Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Anche in questo caso, i fondi da utilizzare per finanziare le operazioni legate a questo lotto ammontavano a 30 milioni di euro.

Come funzionavano le agevolazioni del bando

Le agevolazioni previste dal bando per il primo insediamento in agricoltura 2016 mettevano a disposizione dei contributi in conto interessi che ammontavano a un massimo di 70.000 euro. I giovani selezionati (gli esiti del bando possono essere monitorati sul sito ufficiale ISMEA) avevano poi la facoltà di richiedere le agevolazioni sulla base di piani di ammortamento di diverse durate. Le durate dei piani di ammortamento potevano infatti andare dai 15 anni (più 2 anni di preammortamento), ai 20 (mantenendo i medesimi 2 anni aggiuntivi di preammortamento), o 30 anni (in questo caso, però, i 2 anni di preammortamento erano compresi).

Chi poteva partecipare al bando per il primo insediamento in agricoltura 2016

Come già accennato in apertura, il bando era destinato ai giovani che intendevano inserirsi nel mondo dell’agricoltura, e nello specifico in un’azienda agricola in qualità di capo azienda, per la prima volta. I requisiti anagrafici per la partecipazione al bando erano i seguenti:

  • età compresa tra i 18 e i 40 anni
  • cittadinanza europea
  • residenza in Italia

In più, i richiedenti dovevano:

  • presentare un piano aziendale per lo sviluppo dell’attività agricola che fosse sia economicamente che finanziariamente sostenibile
  • essere in possesso di un titolo di studio di livello universitario e/o di scuola media superiore di indirizzo agrario;
  • aver frequentato con profitto corsi di formazione professionale idonei
  • aver maturato esperienza lavorativa in qualità di coadiuvante familiare (ovvero di lavoratore agricolo) documentata dall’iscrizione al relativo regime previdenziale, per almeno due anni

Questo poteva rischiare di escludere una larga fetta dei giovani, quindi la possibilità di partecipare al bando è stata estesa anche per chi non ha maturato questo tipo di esperienza professionale e formativa. Se il richiedente non fosse stato in possesso dell’esperienza lavorativa e delle capacità professionali richieste al momento della domanda, infatti, poteva comunque fare richiesta di partecipazione a fronte della dichiarazione di impegnarsi al fine di acquisire le capacità e le competenze richieste nel termine di 3 anni (36 mesi) dalla data di ammissione alle agevolazioni.

Bando per il primo insediamento in agricoltura 2021

In ogni caso, nel 2021 è stato rinnovato il bando per il primo insediamento in agricoltura per i giovani tra i 18 e i 41 anni. Anche in questo caso, lo scopo è quello di finanziare i progetti di sviluppo e di consolidamento nel settore agricolo tramite mutui agevolati a tasso zero, che possono coprire massimo il 75% delle spese ammissibili.

In alcune regioni (ovvero Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia) si potrà scegliere se richiedere un mutuo agevolato o un contributo a fondo perduto che può coprire fino al 35% della spesa ammissibile oltre a un mutuo agevolato a tasso zero che può coprire massimo il 60% della spesa ammissibile.

Per tutti i dettagli vi consigliamo di consultare il sito ufficiale ISMEA.