A metà del 2019 è stata reintrodotto l’obbligo della licenza UTIF per poter vendere alcolici negli esercizi pubblici, di intrattenimento pubblico, nelle strutture ricettive e nei rifugi alpini. Il provvedimento ha fatto nascere non pochi dubbi (soprattutto in quelli che non hanno presentato la dichiarazione per la vendita di alcolici in quanto esonerati dalla legge 124/2017): basandoci anche sui chiarimenti arrivati dall’Agenzia delle Dogane cerchiamo quindi di capirne un po’ di più andando a vedere cos’è la licenza UTIF, come funziona e quali sono i requisiti per ottenerla.
Cos’è la licenza UTIF e quali requisiti servono per ottenerla
Il Decreto Crescita (poi trasformato nella legge 58/2019) ha reintrodotto la licenza fiscale obbligatoria per la vendita e la somministrazione di alcolici, quella che prima (ma anche tutt’ora) era nota come licenza UTIF. In altre parole tutte le attività lavorative che producono, trasformano o vendono i prodotti alcolici devono comunicarlo all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli del territorio.
Nel 2017 la disciplina della licenza era stata modificata, visto che non c’era più l’obbligo di denuncia alla Dogana di alcune attività legate alla vendita di alcolici: in pratica tutti li esercizi che si rivolgevano al consumatore finale (bar ristoranti, rifugi alpini e così via) non dovevano più presentare la denuncia.
L’applicazione del Decreto Crescita sembra quindi un ritorno al passato: con l’obiettivo di contrastare l’evasione dei tributi locali è previsto che l’Agenzia delle Dogane (e in generale gli enti competenti per il rilascio e il rinnovo dela autorizzazioni per la vendita di alcolici) può procedere con il rilascio della licenza UTIF solo dopo aver controllato la regolarità dei pagamenti dei tributi locali da parte dei soggetti che la richiedono.
In altre parole: il requisito principale per ottenere la licenza UTIF è quello di essere in regola con il pagamento delle tasse. Una volta ottenuta la licenza ha validità permanente; per ottenerla bisogna presentare una richiesta scritta all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli competente nel territorio (il modulo può essere scaricato dal sito ufficiale dell’Agenzia stessa). La richiesta deve essere accompagnata da una copia del documento di identità e da una marca da bollo; un’altra marca da bollo dovrà poi essere apposta sulla licenza.
I chiarimenti dell’Agenzia delle Dogane: come funziona la licenza e chi deve richiederla
La domanda può essere presentata di persona oppure può essere inviata per posta tramite raccomandata (conservando la ricevuta, che può tornare utile in caso di controllo). Le attività che vendono alcolici ma sono sprovviste della licenza UTIF rischiano delle sanzioni che possono andare da un minimo di 500 euro fino ad un massimo di 3.000 euro.
Le attività avviate prima del 2017 non devono sostenere alcun adempimento, visto che a suo temo hanno già presentato la richiesta di licenza; le attività aperte dopo il 2017 (e come abbiamo spiegato prima erano esenti dall’obbligo di richiedere la licenza) hanno avuto tempo fino alla fine del 2019 per mettersi in regola inviando la richiesta di licenza; gli esercizi avviati a partire dal 30 giugno 2019 devono inviare la richiesta prima di avviare l’attività di vendita o trasformazione degli alcolici. Non è necessario la richiesta della licenza per le manifestazioni di breve durata e le attività a carattere temporaneo (mostre, fiere, sagre e così via)