Economia a 360°

Demenza e gestione del denaro: i primi segnali si vedono nelle finanze personali

Quando si parla di demenza, si pensa subito alla perdita della memoria, alla confusione, ai problemi linguistici. Ma c’è un altro segnale – spesso sottovalutato – che può apparire molto prima: la difficoltà nella gestione del denaro.

Pagamenti dimenticati, bollette scadute, decisioni finanziarie inspiegabili: questi possono essere i primi segnali di un deterioramento cognitivo. E dato che le finanze sono parte fondamentale della vita quotidiana, riconoscerli in tempo può fare la differenza tra una situazione gestibile e una spirale di problemi.

In questo articolo vedremo come le difficoltà economiche possono anticipare i sintomi classici della demenza, quali segnali osservare, e cosa possono fare familiari e caregiver per proteggere i propri cari.

Il legame tra finanze personali e salute mentale

Studi scientifici e dati medici

Numerose ricerche hanno dimostrato che la capacità di gestire le finanze è una delle prime funzioni cognitive a essere compromessa nei disturbi neurodegenerativi. Uno studio pubblicato sul Journal of the American Medical Association ha evidenziato come molte persone con Alzheimer inizino ad avere problemi economici ben prima della diagnosi ufficiale.

La gestione del denaro, infatti, richiede una combinazione di competenze: memoria, attenzione, pianificazione, giudizio, capacità numerica. Tutti elementi che vengono intaccati già nelle fasi iniziali della malattia.

Perché i segnali finanziari sono tra i primi a emergere

I soldi fanno parte della routine quotidiana. Una persona con inizio di demenza potrebbe:

  • Dimenticare di pagare una bolletta o pagarla due volte.
  • Lasciarsi convincere da truffatori telefonici o email di phishing.
  • Comprare oggetti costosi senza utilità.
  • Confondere il bancomat con la carta di credito.

Piccoli errori ripetuti possono diventare un segnale di allarme, soprattutto se il soggetto ha sempre avuto un comportamento finanziario responsabile.

I comportamenti finanziari anomali come campanello d’allarme

Disorganizzazione, dimenticanze e spese incoerenti

Il denaro è un ambito in cui i piccoli cambiamenti comportamentali diventano subito visibili. I sintomi precoci possono includere:

  • Dimenticare PIN o password bancarie.
  • Confondere scadenze o credere di aver già pagato una fattura.
  • Ritirare frequentemente piccole somme senza motivo.
  • Lasciare assegni non incassati o conti aperti.
  • Comprare oggetti inutili o in eccesso.

Chi fino a poco tempo prima era meticoloso nei conti, può improvvisamente perdere il controllo su entrate e uscite. A volte questi segnali vengono scambiati per semplici “distrazioni”, ma se si ripetono, possono indicare un problema più profondo.

Il rischio di frodi e abusi finanziari

Una delle conseguenze più gravi è la vulnerabilità alle frodi. Le persone con declino cognitivo diventano facile preda di truffatori: possono dare soldi a sconosciuti, firmare contratti capestro, o essere manipolati da persone vicine per accedere ai loro conti.

Secondo il National Institute on Aging, gli abusi finanziari sugli anziani con demenza sono in aumento. Per questo è fondamentale intervenire presto, proteggendo legalmente e praticamente le finanze della persona coinvolta.

Il ruolo dei familiari e dei caregiver

Come monitorare la situazione senza invadere la privacy

Parlare di soldi è sempre delicato, soprattutto con i genitori o i partner. Ma se si sospettano segnali di demenza, ignorarli è più pericoloso. I familiari dovrebbero osservare con attenzione:

  • Se ci sono bollette non pagate.
  • Se il soggetto ha cambiato improvvisamente abitudini di spesa.
  • Se manifesta ansia o confusione parlando di soldi.

È importante affrontare la questione con tatto, offrendo aiuto senza far sentire la persona sotto controllo.

Strumenti pratici per la gestione finanziaria assistita

Esistono soluzioni concrete per aiutare una persona con difficoltà cognitive:

  • Procura speciale: consente a un familiare di gestire i conti.
  • Conti condivisi o con limiti: permettono il monitoraggio senza invadere.
  • App di controllo spese: semplici da usare, anche da remoto.
  • Avvisi automatici bancari: notifiche per transazioni anomale.

Intervenire presto evita guai seri e mantiene l’autonomia della persona il più a lungo possibile.

Prevenzione e intervento precoce

Educazione finanziaria per anziani

Anche in età avanzata è utile fare educazione finanziaria. Spiegare i rischi di truffe, l’uso corretto della tecnologia e l’importanza della pianificazione può aiutare a riconoscere i segnali in sé e negli altri.

Associazioni e comuni offrono spesso corsi o materiali utili. Anche i medici di base possono sensibilizzare sull’argomento.

Quando coinvolgere professionisti e tutori legali

Se la situazione degenera, è bene coinvolgere professionisti:

  • Notai e avvocati: per atti di protezione patrimoniale.
  • Tutori legali: per le situazioni in cui la persona non è più in grado di gestirsi.
  • Psicologi e neurologi: per una valutazione cognitiva approfondita.

Agire tempestivamente evita abusi, protegge il patrimonio e riduce i conflitti familiari.

Conclusione

La demenza è una malattia complessa, ma spesso i primi segnali non si manifestano nella memoria… bensì nel portafoglio. Confusione nelle spese, errori nei pagamenti e disattenzione finanziaria non vanno sottovalutati. Sono campanelli d’allarme importanti, che possono indicare un inizio di declino cognitivo.

I familiari devono essere presenti, attenti e pronti a intervenire, sempre con rispetto e delicatezza. Prevenzione, monitoraggio e strumenti giuridici possono fare la differenza tra una gestione serena e una crisi. Parlare di soldi è parlare di salute.

FAQ

  1. La difficoltà a gestire i soldi è sempre segnale di demenza?
    No, può dipendere anche da stress, disorganizzazione o altre patologie. Ma se i segnali si ripetono e peggiorano, è bene fare una valutazione.
  2. Come posso aiutare un genitore senza fargli perdere autonomia?
    Con soluzioni condivise: conti a doppia firma, notifiche bancarie, consulenza familiare. L’obiettivo è accompagnare, non sostituire.
  3. Quali errori finanziari sono tipici nelle prime fasi di demenza?
    Pagamenti doppi o dimenticati, acquisti ripetuti, uso confuso di carte, investimenti insensati.
  4. Quando è necessario nominare un tutore legale?
    Quando la persona non è più in grado di compiere scelte consapevoli e rischia di danneggiarsi finanziariamente.
  5. L’educazione finanziaria può davvero aiutare nella prevenzione?
    Sì. Maggiore consapevolezza aiuta le persone a riconoscere i segnali e proteggerle da truffe e abusi.